con il Midnight Quintet

Da anni ormai, Gennaro Cannavacciuolo propone al suo pubblico ritratti accurati,
originali e spettacolari di grandi artisti del mondo musicale e teatrale, quali
Modugno, Montand, Milly. Milva non poteva mancare in questa galleria: un
progetto che risale al 2000, con cui l’artista partenopeo parlò allora con Milva e la
cui redazione si è conclusa durante il primo lockdown del 2020. Felicissima, Milva
ne promosse da subito l’operazione, ancora a febbraio 2021 prima di lasciarci
improvvisamente… Assume quindi ora un significato ancora più forte e particolare
la realizzazione di questo recital, ora sostenuto da Martina Corgnati, figlia di
Milva.
Non si tratta di una mera biografia, ma di una sua presentazione sotto forma di
due grandi blocchi tematici attraverso gli autori e registi che sono stati ispirati da
lei nell’arco di oltre 50 anni di una carriera e successi internazionali straordinari:
un recital con quintetto dal vivo.
Non si tratta di una mera biografia, ma di una sua presentazione sotto forma di
due grandi blocchi tematici attraverso gli autori e registi che sono stati ispirati da
lei nell’arco di oltre 50 anni di una carriera e successi internazionali straordinari:
un recital con quintetto dal vivo.
Motore dello spettacolo quale soffio vitale, è l’amore nelle sue svariate
sfaccettature… Dal fondo sala avanza una figura discreta che inizia a leggere la
lettera di addio che Milva scrisse al suo pubblico. Quando è in prossimità del
palcoscenico, parte la musica e la figura narrante inizia a cantare. Partono i testi e
le musiche di Morricone, Vangelis, Mikroutsikos, Battiato, Faletti, Iannacci,
Patroni-Griffi, Bevilaqua, Strehler, Brecht e Kurt Weill: un primo tempo dominato
da tinte blu notte, dove i momenti storicamente ed artisticamente più
coinvolgenti sono scanditi da proiezioni video di Milva in dissolvenza,
sovrapposte a quelle di Romy Schneider, Silvana Mangano, Tino Carraro e
Adolf Hitler (la deportazione vista da Brecht, ecc).
Dopo le tinte fosche brechtiane del primo tempo si passa al rosso-bordeaux del
secondo tempo caratterizzato da un unico denominatore: la passione, laddove
Edith Piaf, Alda Merini, Evita Peron, Astor Piazzolla ed antiche canzoni
napoletane amate da Milva dominano la scena. In un climax di crescente
tensione emotiva scorrono melodie, immagini e ricordi fino al momento
dell’inevitabile congedo: la cornice del racconto si completa chiudendosi con la
lettura dell’ultima parte della lettera di addio di Milva, culminante con “Balada
para mi muerte” di Piazzolla.
Uno spettacolo di sicura eleganza e di forte impatto visivo, grazie ad una
scenografia essenziale, di sviluppo verticale e lineare, con il supporto di inserti
audio-visivi con effetti video e pellicole olografiche.
CODIGORO
TEATRO GHIONE DI ROMA
TEATRO DEI MARSI DI AVEZZANO